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La Toscana punta sugli aiuti Ue

di Cesare Peruzzi

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30 Ottobre 2008

La multinazionale americana Eaton (componentistica auto) ha deciso di chiudere lo stabilimento di Massa, lasciando a casa 347 persone. Nel polo siderurgico di Piombino sono ormai 700 i lavoratori in cassa integrazione. Le imprese artigiane che rallentano o fermano gli impianti per mancanza di ordini non si contano più. In Toscana, la crisi sta arrivando con la forza di una burrasca autunnale. E la Regione, insieme alle associazioni di categoria e ai sindacati, è impegnata a prendere le contromisure.
Il presidente Claudio Martini incontrerà giovedì 6 novembre istituti di credito e Fondazioni di origine bancaria, per individuare nuovi strumenti che favoriscano l'accesso al credito. Tre giorni dopo, lunedì 10, il summit riguarderà il mondo delle imprese, i sindacati, le università e i centri di ricerca. «Per uscire dalla crisi - dice Martini - occorre evitare che ognuno vada per la propria strada: dobbiamo sostenere progetti imprenditoriali che sappiano guardare al futuro, anche in settori maturi e nei distretti tradizionali».
Sono cinque le leve su cui la Regione ha annunciato di voler puntare. In primo luogo velocizzare la disponibilità dei fondi comunitari: pubblicazione dei bandi entro il 2008, procedure più snelle, fine dei finanziamenti a pioggia. La dote toscana da qui al 2013 è di 3.389 milioni, che attiveranno altri 4miliardi d'investimenti. La Regione vuole accelerare al massimo l'utilizzo di questi fondi, con l'impegno di destinare ad altri interventi quei finanziamenti che non venissero impiegati entro un anno dall'assegnazione.
Il secondo punto riguarda l'accesso al credito. Martini ha confermato per il 2009 il blocco delle tasse, gli sgravi sul bollo auto e l'avvio del programa di assistenza per gli anziani non autosufficienti. L'incontro con le banche del 6 novembre dovrà servire a rilanciare una politica di accesso al credito per imprese e famiglie.Terzo fronte: far crescere i fondi di garanzia. Quarto: spingere per l'attuazione del federalismo fiscale, senza il quale - a giudizio di Martini - «non è possibile da parte delle Regioni decidere incentivi fiscali in favore delle imprese».
Infine, la Toscana ha definito i contenuti del "Manifesto per l'attrattività", che nel corso del 2009 sarà presentato in tutte le principali piazze finanziarie del mondo con l'obiettivo di attrarre investimenti. Tra le novità previste dal Manifesto c'è l'istituzione di un tutor personalizzato che seguirà gli investitori lungo l'iter burocratico necessario a realizzare il progetto. Sarà varata una nuova legge sulla semplificazione delle procedure e verrà pubblicato anche un atlante informativo sulle aree industriali disponibili.
«Adesso si tratta di dare attuazione agli annunci», sottolinea Franco Bernardini, vice presidente di Confindustria Toscana con delega per il settore del credito. «Siamo d'accordo con gli obiettivi e i contenuti finanziari degli interventi messi in programma dalla Regione, ma per quanto ci risulta, ad oggi, non sono state ancora fatte le delibere attuative - aggiunge -. Il giudizio è dunque sospeso in attesa anche di capire meglio la destinazione dei fondi».
Le categorie economiche chiedono collaborazione. «Il momento è difficile, la crisi finanziaria internazionale ha acuito una situazione che era già in deterioramento - spiega Patrizia Vianello, presidente di Legacoop Toscana -. Le imprese si aspettano maggiore semplificazione burocratica e un'accelerazione nei pagamenti della Pubblica amministrazione». Per Bernardini anche le banche dovranno fare la loro parte: «Con l'Euribor al 4,82% non è possibile che le aziende paghino lo scoperto di conto corrente al 10,3%», dice. Gli incontri di novembre saranno decisivi.

GARANZIE AL CREDITO
- Un nuovo fondo di garanzia di almeno 33 milioni per gli investimenti, che si aggiunge ai 433 milioni di dote già impegnati nel 2008 da Fidi Toscana, la finanziaria controllata dalla Regione che opera a sostegno del credito alle Pmi. La partenza del nuovo fondo, che potrà attivare finanziamenti bancari per 330 milioni, è prevista per i primi mesi del 2009. Saranno poi potenziati con altri 15 milioni i fondi di garanzia regionali (coprono fino all'80% il finanziamento bancario anche per consolidare il debito a breve). A conti fatti, con 48 milioni di garanzie in più, le imprese pottranno ottenere finanziamenti per circa 500 milioni.
- Proprio in questi giorni è partito anche il nuovo fondo di venture capital "Toscana innovazione" gestito da Sici: 45 milioni di dotazione, di cui 18 messi dalla Regione e 9 dalla Fondazione Monte dei Paschi. Finanzierà le start up e le piccole e medie imprese che puntano a rinnovarsi.

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